GLI ALISEI EDIZIONI |
Numero 6 Maggio 2002 Disegno copertina: Sandro Visca |
... Le colline
teramane In
un territorio un po’ fuori dai grandi flussi turistici, e perciò ancora
più affascinante da scoprire, si snoda un percorso collinare, naturale
balcone tra il mare Adriatico e il Gran Sasso d’Italia, che partendo dal
confine con le Marche giunge a ridosso della provincia di Pescara. Sono le Colline
Teramane, un percorso artistico e storico di notevole interesse, un
itinerario attraverso percorsi inconsueti disseminati di Pievi, Abbazie,
Chiese romaniche e barocche, musei archeologici (notevole quello di Campli
), Necropoli come quella di Campovalano del VII secolo a.C., Paesi e
Borghi medioevali che conservano numerosi monumenti di valore, ma anche
città di età romana come Atri e Teramo ( quest’ultima con i cospicui
resti dell’Anfiteatro del III e IV secolo e la slendida cattedrale che
si erge tra due piazze ). Questo
territorio fa da cornice ad uno stupefacente spettacolo di vigne curate
alla stregua di meravigliosi giardini e da palcoscenico alla celebrazione
di un vino che in questi ultimi anni ha conquistato la notorietà e
ottenuto l’apprezzamento degli appassionati del genere : il
Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane. Siamo, infatti, in una delle aree vinicole a maggiore tradizione storica con la particolarità di una sottozona, le Colline Teramane, per l’appunto, prossima a diventare una DOCG ( Denominazione di Origine Controllata e Garantita ) e, quindi, sottoposta ad un disciplinare di produzione molto rigido che prevede specifici esami organolettici, resa massima di 90 ql. per ettaro, impianti di almeno 3.500 ceppi per ettaro, vinificazione all’interno della zona di produzione, immissione sul mercato non prima dei tre anni succesivi alla vendemmia, un vino capace di coniugare tradizione e tipicità, esprimendo perfettamente le doti naturali del territorio. Produttori storici come Camillo Montori, Dino Illuminati, Gaspare Lepore, Emidio Pepe, i fratelli Antonio e Elio Monti, Piero Cornacchia, Cantina Scialletti sono i portabandiera di una tradizione vitivinicola che per primi hanno tracciato il solco di un cammino che trova nei valori della terra e nel significato della vigna la necessaria cultura per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, ma anche giovani produttori come i fratelli Barba, Orlandi Contucci Ponno, Luigi Valori, Cantina Villa Medoro, Giuseppe Marcocelli, Cantina San Lorenzo sono i valori aggiunti che dànno vitalità, prestigio e credibilità a quest’angolo d’Abruzzo che in uno spazio temporale di una decina d’anni ha saputo modificare radicalmente la qualità dei suoi vini. Qui il vino è la quintessenza del territorio, è al centro dei pensieri e della vita di chiunque vive a contatto di questi splendidi vigneti. Si può andare a caso per percorrere una delle strade che portano al vino : la strada del vino di Controguerra, comune ad altissima vocazione vitivinicola come, del resto anche i comuni di Ancarano, Colonnella, Corropoli, Sant’Omero, Torano Nuovo. E’ in questa ristretta area vinicola che si produce un altro vino di grande interesse: Il Controguerra DOC, giovane denominazione istituita nel 1996 che riunisce alcune tipologie di vino prodotte in quelle campagne come, oltre il già citato Montepulciano d’Abruzzo e il Trebbiano, il Cabernet Sauvignon, il Merlot, lo Chardonnay, il Verdicchio e l’eccellente vitigno autoctono Passerina. |
La strada del vino Colline del Ducato è il successivo percorso che si snoda attraverso i comuni di Giulianova, Mosciano Sant’Angelo, Morro d’Oro, Notaresco, Roseto degli Abruzzi, Atri ( è da questo antichissimo Ducato che la strada prende il nome ), disseminato dai numerosi vigneti di Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano , ma anche, come per la zona del Controguerra, dai Cabernet, Merlot, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Pinot tutti a concorrere per la produzione di eccellenti vini a IGT ( Indicazione Geografica Tipica ). E’ in continuo movimento questo paesaggio che non profuma solo di vino ma dispensa generosamente anche gli odori e i profumi di una gastronomia diventata simbolo di quella abruzzese: la cucina teramana che qui trova, infatti, le sue espressioni migliori attraverso una varietà di piatti e un ventaglio di gusti in grado di accontentare chiunque : gli amanti della carne avranno di che deliziarsi in una terra la cui tradizione dell’ agnello e del capretto risale all’antica economia pastorale, ma non resteranno delusi gli appassionati del pesce dove quello dell’Adriatico assume delicati sapori in una gustosissima cucina tradizionale e nemmeno i vegetariani o gli amanti di salumi e formaggi che qui troveranno prodotti eccellenti e rispettosi della tipicità. Benvenuti, allora, nelle Colline Teramane per lasciare spazio alle tante suggestioni di un territorio dove il segno dell’uomo è sceso per sottolinearne solo la straordinaria bellezza. Una bellezza lieve con il nascere del sole che dipinge la terra di tenui colori per poi saturarla di verde e di giallo durante il giorno e pennellarla di colori struggenti al tramonto fino al sopraggiungere della notte quando lascerà che la luna vegli il suo riposo e allora torneranno alla memoria i versi di Cesare Pavese : “Anche tu sei collina e sentieri di sassi e gioco di canneti, e conosci la vigna che di notte tace. Sei un chiuso silenzio che non cede, sei labbra e occhi bui. Sei la vigna.”
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