L’appuntamento del mese di maggio ci ha regalato un panorama mozzafiato, caratterizzato dalle creste di un Gran Sasso imbiancato di fresco, nel segno di una primavera timida ed incerta, ancora alle prese con gli ultimi sussulti della stagione fredda. Il punto d’osservazione è stato quello dell’altura antistante il centro di Arsita, nell’alta valle del Fino, sulla quale sorge l’agriturismo “Collina dei cacciatori”. Prima di entrare, ci siamo concessi qualche minuto di silenzio per catturare al meglio le emozioni uniche profuse dal “gigante dormiente” avvolto nel roseo manto del tramonto. Immagini splendide, che hanno compensato l’aspetto spartano ed essenziale della sala nella quale è stato allestito il nostro tavolo. Pochi istanti per prendere posto ed abbiamo cominciato a gustare il ricco menu propostoci, che si è aperto con il classico antipasto all’italiana, composto da pecorino e prosciutto caserecci di buona qualità. E’ stata poi la volta di un formaggio fritto nel complesso accettabile, anche se privo dello spunto indispensabile per questo caposaldo della cucina tradizionale. Certamente più gustosi sono stati, invece, i peperoni serviti con le uova, un cult per gli amanti del genere, che hanno apprezzato il piacevole connubio. La carrellata dei primi si è aperta con una pietanza per gli estimatori dei sapori forti: sagne e fagioli con peperoncino. Un piatto che si ama o di odia, soprattutto nella versione elaborata per l’occasione. Ricchissimo di aglio, pepe e piccante, ha raccolto i consensi di molti associati ma anche qualche critica per il predominio del loro gusto su quello più delicato dei fagioli. E se la tradizione ha sempre la sua importanza nei nostri appuntamenti culinari, nella tappa di Arsita non poteva mancare la mugnaia. Condita con la tradizionale salsa di pomodoro, non è risultata entusiasmante, anche se è stata indubbiamente penalizzata dalla consistenza del piatto che l’ha preceduta. La rassegna dei primi è stata chiusa dai ravioli, buoni nel ripieno ma poco amalgamati con l’intingolo di olio e salvia in cui sono stati serviti. Il consueto intervallo di metà cena è stato arricchito dal battesimo con il paff di un nuovo associato e da un quizzone imperniato sulla corsa delle Mille Miglia, che nel mese di maggio ha visto confrontarsi 375 auto storiche nella gara di regolarità da Brescia a Roma andata e ritorno. Giusto il tempo per la premiazione, anch’essa all’insegna delle auto, per certi versi “d’epoca”, ed è stato servito il secondo piatto: una grigliata mista accompagnata da patate fritte ed insalata. Un vino bianco gradevole e beverino ed un rosso estremamente robusto e corposo sono stati accostati alle varie vivande. Una cena di tale entità non poteva che essere chiusa dalla consueta pizzadolce, genuina e delicata, scortata da caffè, amaro, genziana e grappa. Gli ammazzacaffè hanno, come sempre, introdotto i saluti finali e l’arrivederci alla prossima tappa, con la speranza di abbandonare i giubbetti ed accogliere finalmente il caldo dell’estate.