Vi sembrerà strano ma è la prima volta che facciamo tappa nella città di Teramo, intesa come centro storico, e lo facciamo andando a visitare un'attività ultradecennale, quella della famiglia Centinaro, nota macelleria a due passi dalla loro “Osteria Strabacco”. E il menù concordato con i titolari non poteva non essere legato a doppio filo con l'attività di vendita della carne: i numerosi antipasti lo dimostrano non solo dal nome. Si parte con l'immancabile piatto all'italiana con prosciutto, lonza e salame, poi le frittelline calde con il prosciutto a fette, le bruschette mozzarella e pomodoro, il tacchino alla canzanese, il formaggio fritto, la salsiccia di carne e quella d'annuia ('nuja) con le verze rifatte in padella (fuje strascinite), le mazzarelle in bianco, la coda alla teramana e a chiudere la trippa in rosso. Il maiale la sta facendo da padrone ma nei primi piatti lo facciamo riposare visto che ci sono in programma la classica chitarra teramana con le pallottine (di manzo) e lo gnocco ai funghi. La cena volge al meglio, allietata anche dall'ottima musica dal vivo che proviene dalla sala adiacente i nostri tavoli. Ancora qualche portata e saremo subito in pista per alleggerire il carico di calorie piacevolmente accumulate. Non possiamo lasciare a tavola infatti i famosi arrosticini, tipici spiedini di carne di pecora che dalle nostre parti rappresentano il più frequente dei secondi piatti. Ad accompagnare il secondo le patate al forno e a seguire la macedonia con il gelato al fiordilatte, prima che la pista si scaldi e che arrivino in tavoli i digestivi capitanati dalla immancabile genziana. Ringraziamo i padroni di casa per il menù e la ricerca dei piatti della tradizione propostici durante il convivio, e ci congediamo con il nostro riconoscimento per chi da anni lavora in città per dare ai teramani e non solo, prodotti genuini e di qualità, accompagnati da cortesia e professionalità. Buon agritour a tutti e appuntamento alla tappa di maggio!