Venerdì Santo in cucina vuol dire baccalà. Per molti questo è un binomio inscindibile e Agritour non poteva esimersi dall’omaggiare un pesce umile in grado di esaltare la fantasia dei cuochi e stimolare il palato degli estimatori. In realtà il merluzzo bianco dei mari del nord trova la sua consacrazione in molte cucine popolari, delle quali costituisce un elemento essenziale. Proprio la tradizione, con la piacevole incursione di innovative combinazioni di sapori, ha influenzato l’appuntamento pre-pasquale degli associati, ospiti della "Trattoria Orchidea", collocata sulla SS150 in località Santa Lucia di Roseto. Giusto il tempo dei saluti e di prendere posto a tavola ed è già ora di cominciare a gustare il ricco menù propostoci. Come ogni cena monotematica che si rispetti, le varie portate sono caratterizzate dalla creatività e dall’inventiva nel proporre l’ingrediente base, delle quali abbiamo avuto un saggio sin dagli antipasti. Il debutto è stato affidato ad un tris di freddi, con il baccalà servito in una fresca insalata con fagioli bianchi e sedano, in agro con sottaceti ed aceto balsamico e semplicemente arrosto, per apprezzarne il sapore al naturale. Nei tre antipasti caldi, invece, abbiamo avuto modo di assaggiare il protagonista della cena nell’ottimo accostamento con le vongole dell’Adriatico, più comunemente “paparazze”, nella ghiotta versione pastellata e fritta, e bruschettato con un mix di legumi. Una volta commentate le pietanze appena gustate, è stata la volta dei primi piatti, introdotti da un indimenticabile fagottino alla crema di baccalà. Un piatto delicato e di notevole fattura, composto da una crepe ripiena sormontata da una squisita salsa in bianco. Gli amanti del movimento rotatorio della forchetta sono stati, poi, accontentati da una chitarrina con baccalà e pomodorini. Anche i secondi piatti hanno visto l’alternanza di una portata in bianco ed una al pomodoro. Nella prima versione, davvero gustosa per l’alternanza dei sapori, il filetto di baccalà, cotto al forno, è stato servito con porcini e patate, in originale derby mari-monti. Senz’altro più affine alla tradizione, invece, il merluzzo bianco immerso in una saporita salsa di pomodoro e cipolla, così come proposto nel piatto di chiusura. Il compito di rinfrescare la bocca dei commensali è stato affidato al classico sorbetto al limone, sempre gradito a conclusione di una cena di pesce, mentre tutte le pietanze sono state accompagnate da vini bianchi e rossi della zona, offerti nella versione scaraffata. I saluti ai nostri ospiti si sono mescolati ai commenti lusinghieri per la notevole qualità dei cibi degustati, lasciando spazio agli auguri per l’imminente Pasqua e all’arrivederci alla prossima tappa di primavera.